venerdì 29 novembre 2013

LA GOCCIOLINA D' ACQUA


C’era una volta,
In un regno molto lontano, la storia di un piccola gocciolina d’acqua.
La gocciolina, era molto curiosa e passava il tempo giocando.
Lei viveva in un fiume, che nasceva sulla cime di un monte dove freddo e neve erano perenni.
La gocciolina si divertiva a giocare con le altre goccioline, nuotava e sguazzava per tutto il fiume da mattina a sera, pensando solo a divertirsi.
Ma di notte, mentre tutto taceva in un sonno molto lieve, la piccola gocciolina d’acqua invece di dormire si fermava a fissare la Luna <<oh Luna, oh Luna… tu che sei in alto, dimmi com’è il mondo visto da lassù? Oh Luna, oh Luna…. Tu che illumini i sentieri scuri, dimmi com’è la luce vista da lassù? Oh Luna, oh Luna… che sempre taci dimmi com’è il silenzio lassù? Oh Luna, oh Luna cara… ma infondo tu che ne vuoi sapere? Mostri sempre la stessa faccia fin da quando sei nata>>.
La gocciolina riprese a scorrere su e giù per il fiume, sentendosi libera di fare ciò che le pareva.
<<Gocciolina, gocciolina>> pronunciò una voce soave 
<<chi sei?>> rispose la gocciolina, che non sapeva chi la stessa chiamando, infondo dormivano tutti, e nessuno, nessuno mai parlava con lei, era solo una piccola gocciolina d’acqua in mezzo a un fiume.
<<Sono la Luna, gocciolina… mi hai chiamato e son venuta. Oh gocciolina cara, da laggiù non riesci a vedere bene come me. Oh gocciolina, eppure il silenzio lo trovi anche laggiù. Oh gocciolina, tu che mostri sempre la tua felicità, io quassù devo essere un faro, non posso mostrarmi in tutte le mie forme, così da sempre sono costretta a mostrare solo quello che tutti vogliono vedere>>
La gocciolina ci pensò su qualche momento, mentre continuava a nuotare per il fiume.
<<oh Luna, Luna cara ma tu che sei lassù, più in alto di tutti, da dove riesci a vedere il tuo amico Sole, da dove vedi tutti i fiumi e tutte le piccole goccioline d’acqua. Tu che sei così in alto, perché non ti ribelli?>>
<<Oh gocciolina, sei troppo piccolina per capire. Io non posso, non sono capace!>>
<<Piccolina?>> chiese la gocciolina, che non capiva.
<<Si sei piccolina gocciolina, quando diventerai grande e sarai pronta  a lasciare il tuo fiume allora capirai>>.
<<Lasciare il mio fiume?>> la gocciolina continuava a non capire.
<< Si gocciolina, un giorno dovrai lasciare il tuo fiume>>.
<<E perché non sei capace?>> chiese.
<<Perché non l’ho mai fatto, da quando sono nata, giro su me stessa, solo questo posso fare.>>
La gocciolina perplessa, la salutò a continuò il suo tragitto lungo il fiume, salutando i piccoli pesciolini che non dormivano.
<<Ciao pesciolini, neanche voi dormite?>>
<<NO!>> risposero in coro, << Non possiamo, un giorno un pescatore ci prenderà all’amo e non possiamo sprecare neanche un secondo!>>
La gocciolina li guardò come se fosse la soluzione fosse ovvia << Perché non scappate?>>
<<Inutile! Un giorno, prima o poi succederà comunque, è il nostro destino, così come tu un giorno lascerai il fiume>>
<<Lasciare il fiume?>> chiese la gocciolina, che si ricordò della luna, anche lei gli disse la stessa cosa.
<<Esatto, un giorno lascerai il fiume, così come noi abboccheremo ad un amo, è inevitabile>>.
La gocciolina rimase perplessa, li salutò e proseguì lungo il fiume.
<<Ciao!>> disse una roccia sul letto del fiume, <<Ciao>> replicò la gocciolina
<<Cosa ci fai qui? Fermo sul fondo giorno e notte? Senza muoverti mai?>>
<<Sono una roccia, non mi muovo, da quando esisto sono sempre stato fermo. Non posso decidere niente, sono le onde a trasportarmi>>
<<oh!>> fece la gocciolina con un velo di tristezza, pensando che lei si poteva muovere come preferiva.>>
<<beata te cara gocciolina, che puoi nuotare libera. Ricordati di me quando lascerai il fiume>>.
La gocciolina gli sorrise e andò via pensando che anche la roccia gli aveva detto che avrebbe lasciato il fiume.
<<Ciao gocciolina>> un alga la fissava, ondeggiando a destra e sinistra.
<<Ciao alga, perché ondeggi?>>
Chiese la gocciolina.
<< Non sono io, è la corrente che mi fa muovere>>
<<Ah>> esclamò perplessa la gocciolina.
<< Non puoi fermarti un secondo?>>
<<No! Io ondeggio tutto il giorno, e non posso fare altro! Tu sei molto fortunata, un giorno lascerai questo fiume>>.
La gocciolina, che fino ad ora non aveva mai risposto disse <<Oh alga, non solo tu mi dici di lasciare il mio fiume. Ma perché dovrei farlo? Io amo il mio fiume, ci sono le altre goccioline che giocano con me>>
<<Oh gocciolina, tu conosci questo fiume perché è piccolo, e pensi di stare bene, ma ci sono tanti posti da vedere, tanti fiumi su cui nuotare, e tante goccioline da conoscere>>
La gocciolina ascoltava con molto attenzione.
<<Oh alga, ma io sto già bene così, non voglio sapere altro!>>.
<<Gocciolina, non puoi restare il questo fiume per sempre, se ne hai l’opportunità vai via, conosci altre acque, nuota insieme ad altre gocce e poi potrai dire di conoscere il tuo fiume, fino ad allora conoscerai solo ciò che vuoi vedere.>>
<<Oh alga ma ho paura>> la gocciolina salutò l’alga tristemente e continuò a nuotare, fino a che la corrente non divenne così forte che era impossibile tornare indietro. La gocciolina, si trovò a essere spinta da una parte all’altra del fiume, così come la roccia non poteva muoversi, così come l’alga che si faceva trasportare dalla corrente, così come il pesce aspettava inesorabilmente che qualcosa lo prendesse, e come la luna non sapeva come fare.
La corrente la trasportava via, lontano dal suo fiume che tanto conosceva.
La gocciolina chiuse gli occhi, in attesa che qualcosa la salvasse, poi la calma assoluta.
Apri gli occhi, e si trovo come in un fiume, solo molto più grande.
<<Ciao gocciolina>>
<<Ciao a te, dove mi trovo e tu chi sei?>>
<<Anche io come te sono una gocciolina, e ti trovi in un lago>>
<<Oh>> la gocciolina divenne triste << Così alla fine ho lasciato il mio fiume>> e divenne ancora più triste.
<<Non essere triste, anche io tempo fa ho lasciato i mio fiume, se non lo lasciavo non avrei mai conosciuto te>>.
La gocciolina di fiume sorrise. << Io vengo dal fiume,e non voglio essere come la mia amica Luna che non sa come fare, non voglio esse come i miei amici pesci, in attesa di essere presi, non voglio essere come la mia amica roccia, ferma in attesa di essere spostata, non voglio essere come la mia amica alga che si fa trasportare della corrente. Ora sono qui e voglio nuotare in queste acque, voglio conoscere e imparare. Voglio crescere, perché non si smette mai di imparare, solo così potrò tornare nel mio fiume.>>

                                                                       E vissero tutti….

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