C’era una volta,
In un regno molto lontano, la
storia di un piccola gocciolina d’acqua.
La gocciolina, era molto
curiosa e passava il tempo giocando.
Lei viveva in un fiume, che
nasceva sulla cime di un monte dove freddo e neve erano perenni.
La gocciolina si divertiva a
giocare con le altre goccioline, nuotava e sguazzava per tutto il fiume da
mattina a sera, pensando solo a divertirsi.
Ma di notte, mentre tutto
taceva in un sonno molto lieve, la piccola gocciolina d’acqua invece di
dormire si fermava a fissare la Luna <<oh Luna, oh Luna… tu che sei in
alto, dimmi com’è il mondo visto da lassù? Oh Luna, oh Luna…. Tu che illumini i
sentieri scuri, dimmi com’è la luce vista da lassù? Oh Luna, oh Luna… che
sempre taci dimmi com’è il silenzio lassù? Oh Luna, oh Luna cara… ma infondo tu
che ne vuoi sapere? Mostri sempre la stessa faccia fin da quando sei
nata>>.
La gocciolina riprese a
scorrere su e giù per il fiume, sentendosi libera di fare ciò che le pareva.
<<Gocciolina,
gocciolina>> pronunciò una voce soave
<<chi sei?>> rispose la
gocciolina, che non sapeva chi la stessa chiamando, infondo dormivano tutti, e
nessuno, nessuno mai parlava con lei, era solo una piccola gocciolina d’acqua
in mezzo a un fiume.
<<Sono la Luna,
gocciolina… mi hai chiamato e son venuta. Oh gocciolina cara, da laggiù non
riesci a vedere bene come me. Oh gocciolina, eppure il silenzio lo trovi anche
laggiù. Oh gocciolina, tu che mostri sempre la tua felicità, io quassù devo
essere un faro, non posso mostrarmi in tutte le mie forme, così da sempre sono costretta
a mostrare solo quello che tutti vogliono vedere>>
La gocciolina ci pensò su
qualche momento, mentre continuava a nuotare per il fiume.
<<oh Luna, Luna cara ma
tu che sei lassù, più in alto di tutti, da dove riesci a vedere il tuo amico Sole, da dove vedi tutti i fiumi e tutte le piccole goccioline d’acqua. Tu che
sei così in alto, perché non ti ribelli?>>
<<Oh gocciolina, sei
troppo piccolina per capire. Io non posso, non sono capace!>>
<<Piccolina?>>
chiese la gocciolina, che non capiva.
<<Si sei piccolina
gocciolina, quando diventerai grande e sarai pronta a lasciare il tuo fiume allora
capirai>>.
<<Lasciare il mio
fiume?>> la gocciolina continuava a non capire.
<< Si gocciolina, un
giorno dovrai lasciare il tuo fiume>>.
<<E perché non sei capace?>>
chiese.
<<Perché non l’ho mai
fatto, da quando sono nata, giro su me stessa, solo questo posso fare.>>
La gocciolina perplessa, la
salutò a continuò il suo tragitto lungo il fiume, salutando i piccoli
pesciolini che non dormivano.
<<Ciao pesciolini,
neanche voi dormite?>>
<<NO!>> risposero
in coro, << Non possiamo, un giorno un pescatore ci prenderà all’amo e non
possiamo sprecare neanche un secondo!>>
La gocciolina li guardò come
se fosse la soluzione fosse ovvia << Perché non scappate?>>
<<Inutile! Un giorno,
prima o poi succederà comunque, è il nostro destino, così come tu un giorno
lascerai il fiume>>
<<Lasciare il
fiume?>> chiese la gocciolina, che si ricordò della luna, anche lei gli
disse la stessa cosa.
<<Esatto, un giorno
lascerai il fiume, così come noi abboccheremo ad un amo, è inevitabile>>.
La gocciolina rimase
perplessa, li salutò e proseguì lungo il fiume.
<<Ciao!>> disse
una roccia sul letto del fiume, <<Ciao>> replicò la gocciolina
<<Cosa ci fai qui? Fermo
sul fondo giorno e notte? Senza muoverti mai?>>
<<Sono una roccia, non
mi muovo, da quando esisto sono sempre stato fermo. Non posso decidere niente,
sono le onde a trasportarmi>>
<<oh!>> fece la
gocciolina con un velo di tristezza, pensando che lei si poteva muovere come
preferiva.>>
<<beata te cara
gocciolina, che puoi nuotare libera. Ricordati di me quando lascerai il
fiume>>.
La gocciolina gli sorrise e
andò via pensando che anche la roccia gli aveva detto che avrebbe lasciato il
fiume.
<<Ciao
gocciolina>> un alga la fissava, ondeggiando a destra e sinistra.
<<Ciao alga, perché ondeggi?>>
Chiese la gocciolina.
<< Non sono io, è la
corrente che mi fa muovere>>
<<Ah>> esclamò
perplessa la gocciolina.
<< Non puoi fermarti un
secondo?>>
<<No! Io ondeggio tutto
il giorno, e non posso fare altro! Tu sei molto fortunata, un giorno lascerai
questo fiume>>.
La gocciolina, che fino ad
ora non aveva mai risposto disse <<Oh alga, non solo tu mi dici di
lasciare il mio fiume. Ma perché dovrei farlo? Io amo il mio fiume, ci sono le
altre goccioline che giocano con me>>
<<Oh gocciolina, tu
conosci questo fiume perché è piccolo, e pensi di stare bene, ma ci sono tanti
posti da vedere, tanti fiumi su cui nuotare, e tante goccioline da
conoscere>>
La gocciolina ascoltava con
molto attenzione.
<<Oh alga, ma io sto
già bene così, non voglio sapere altro!>>.
<<Gocciolina, non puoi
restare il questo fiume per sempre, se ne hai l’opportunità vai via, conosci
altre acque, nuota insieme ad altre gocce e poi potrai dire di conoscere il tuo
fiume, fino ad allora conoscerai solo ciò che vuoi vedere.>>
<<Oh alga ma ho
paura>> la gocciolina salutò l’alga tristemente e continuò a nuotare,
fino a che la corrente non divenne così forte che era impossibile tornare indietro.
La gocciolina, si trovò a essere spinta da una parte all’altra del fiume, così
come la roccia non poteva muoversi, così come l’alga che si faceva trasportare dalla corrente, così come il pesce aspettava inesorabilmente che qualcosa lo prendesse, e come la luna non sapeva come fare.
La corrente la trasportava
via, lontano dal suo fiume che tanto conosceva.
La gocciolina chiuse gli
occhi, in attesa che qualcosa la salvasse, poi la calma assoluta.
Apri gli occhi, e si trovo
come in un fiume, solo molto più grande.
<<Ciao
gocciolina>>
<<Ciao a te, dove mi
trovo e tu chi sei?>>
<<Anche io come te sono
una gocciolina, e ti trovi in un lago>>
<<Oh>> la
gocciolina divenne triste << Così alla fine ho lasciato il mio
fiume>> e divenne ancora più triste.
<<Non essere triste,
anche io tempo fa ho lasciato i mio fiume, se non lo lasciavo non avrei mai
conosciuto te>>.
La gocciolina di fiume
sorrise. << Io vengo dal fiume,e non voglio essere come la mia amica Luna
che non sa come fare, non voglio esse come i miei amici pesci, in attesa di
essere presi, non voglio essere come la mia amica roccia, ferma in attesa di
essere spostata, non voglio essere come la mia amica alga che si fa trasportare
della corrente. Ora sono qui e voglio nuotare in queste acque, voglio conoscere
e imparare. Voglio crescere, perché non si smette mai di imparare, solo così potrò tornare nel mio fiume.>>
E vissero tutti….
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