martedì 17 dicembre 2013

Seconda tappa di Marte- Annalisa Caravante

Presentazione del romanzo

"L'inverno e la primavera" 

di Annalisa Caravante


Sul mio viso scesero delle lacrime, quando mia suocera mi raccontò di suo fratello, che alla giovane età di 19 anni contrasse una malattia a causa della guerra, quando era soldato.
Perché inizio così a parlare de L'inverno e la primavera? Perché Guido è uno dei tanti personaggi che avrà il suo spazio fra le righe del romanzo.

Quanti racconti anche dai nonni, ho sentito, storie dimenticate, ma che forse aleggiano ancora nell'aria e chiedono riscatto alla vita. Ho creduto di fare questo scrivendo L'inverno e la primavera? No, non credo, più che altro ho deciso di raccontare una storia, inventata, ma con particolari reali e inserendovi la breve ma intensa avventura di Guido. Come in questo passaggio:

“Guido aveva un braccio sulle mie spalle e io lo prendevo in giro dicendogli che sarebbe diventato più famoso di Valentino. Lo pensavo veramente perché mio fratello era bello e alto; aveva un viso da bravo ragazzo, anche se i suoi prolungati silenzi lasciavano pensare che fosse molto taciturno.
- Se divento famoso, compriamo una bella casa a un piano alto, così puoi vedere il mare come si deve e non da quel piccolo angolino della tua finestra. - mi disse con la sua bella voce.
- E mamma e papà? Come faranno a salire lassù, quando diventeranno anziani? - domandai guardandolo.
- E… allora compriamo due appartamenti, un altro al piano terra, ma con un bel terrazzo dove d’estate papà può sedersi e giocare a carte con i vicini.
- Ma com’è che bello come sei, non hai ancora trovato una ragazza?
- Eh… Martina, ma tu pensi sempre a queste cose?
- Eh certo che ci penso! Perché, mamma e papà non ci hanno pensato? Altrimenti noi come staremmo qui?
- E va be', mo aspettiamo prima che io guarisca per bene e poi ti prometto che ci penserò, però, sarai sempre tu la numero uno!”



Non è un racconto sulla guerra, c'è un forte richiamo, questo sì, ma è la vita che vuole andare avanti pur contando le ferite del passato. Così, Martina, giovane sedicenne analfabeta, esce dai duri anni della guerra guardando avanti, con un sogno che per noi potrebbe sembrare nulla: imparare a leggere e a scrivere.

- Io, parlare? Io sono ignorante, dottore, non so neanche leggere e scrivere e credete che questo interessi ai miei genitori? Ho un libro, sì, ma da sola non riesco.
- Non hai qualche amica, qualcuno che possa aiutarti?
- Angela ha sempre da fare e i miei fratelli non sanno farlo neanche loro.
- Mmm… Va bene, Martina, facciamo una cosa, dammi un po’ di tempo per organizzarmi e sarò io a insegnarti a leggere… e a scrivere. 
- Dite sul serio?
- Certo!
- Grazie dottore, voi realizzate un mio sogno!”

Così Cristian cerca di lasciare alle spalle i lunghi mesi in un lager tedesco, riprendendo la sua attività di giornalista e raccontando al mondo le atrocità viste:

- Ci vogliono prove per scrivere articoli cosi forti! Io... io sono andato sulla fiducia, non l'ho letto prima, ma adesso il nostro giornale è invitato a dimostrare quanto hai scritto.
- Prove, vuole delle prove? Allora gliele chieda a tutte quelle persone che sono vive per miracolo o a quelle madri private dei loro figli o a quelli che portano su di loro i segni delle torture! Li ascolti, si faccia carico delle loro sofferenze e metta nero su bianco! Vuole forse negare che molte delle persone deportate non sono più ritornate a casa? S'è chiesto dove sono finite, perché non esistono neanche più i loro corpi?
- Cristian...
- Io non perderò tempo a cercare le prove di quell'inferno perché quell'inferno l'ho vissuto sulla mia pelle...”

Di Mara, sua collega, si perdono le tracce, ma tuttavia la vita riprende i suoi ritmi, gli americani vanno via, gli italiani possono finalmente guardare al futuro e in questo futuro c'è l'incontro fra Martina e Cristian. Troppo diversi fra loro? E allora? È l'amore che decide, essi semplicemente, obbediscono ai loro cuori:
Mi bloccò appena uscita dall’ospedale, nello spiazzale che dava sul mare; mi strinse le braccia e mi chiese cosa avessi.
- Cos’ho, cos’ho? - ripetetti alzando la voce.
- Sì, cos’hai?
[…]
- ... Che cosa ho io che ti va bene? Io non sono niente, non… so… io non so neanche leggere e scrivere.
- Ma sei una panzarotta scema, allora?
- Scemo sei tu!
[...]
- Ti amo! Questo ti basta? - mi disse.
- Ho solo sedici anni e tu… tu sei laureato.
- E perché lo dici come se fosse una malattia?… È vero, sono laureato, ma cosa c’entra con il nostro amore? 
- Non t’importa?
- Di cosa, Martina?
- Che... non sono andata a scuola.
- No! Non m’interessa proprio. Per me puoi anche non saper fare due più due... Io ti amo e basta!”.

Ma si sa, la vita è un continuo alternarsi d'inverni e primavere e sconvolge, altera, disperde, riconcilia, allontana e diventiamo come foglie al vento; e se questo vento riportasse indietro qualcosa dal passato?
- Lo sapevi che il mio lavoro mi portava a questo.
- Esatto, il tuo lavoro! Adesso però non si tratta del tuo lavoro, tu non fai l’investigatore!
- Ma tu... pensa se fosse accaduto con Francesco! Tu sai che l'ultima volta che lo hai visto, lo stavano portando in un campo di sterminio e anche per colpa tua, adesso vieni a sapere che forse è vivo e cosa fai? Non corri a cercarlo? Mara è amica mia quanto Francesco è amico tuo!
- Amica!... E tu poi mi avresti lasciata partire per cercare Francesco? […] Come se non ti conoscessi! Lo so che quando ti metti in testa qualcosa, niente e nessuno ti distoglie.
- E allora perché stiamo qui a parlare?
- Perché tu devi sapere che se parti, al tuo ritorno non mi troverai!
- No, Martina, perché mi fai questo”

Ma con L'inverno e la primavera si ride anche, spesso l'estate si affaccia con una risata, una battuta, un insieme di gag portate avanti da Luca e Federica, Paolo e Nicola:


- So' stati troppo tempo assieme, cara mia. - diceva mio cognato.
- E che cosa ne potevamo mai sapere io e Martina, eh? Sono cugini e io non immaginavo proprio una cosa del genere.
- Eh ia! Perché non lo sai che il primo amore dei cugini è sempre per qualche cugina?
- Ma cosa dici, ma staje pazzianno?
- Ue senti, da che mondo è mondo, i cugini hanno sempre avuto i primi stimoli verso le cugine.
- Stimoli?
- Sì, Federì, capisci a me!
- Che cosa devo capire? - chiese mia sorella, mentre Nicola entrava in casa portando una cesta di frutta.
- Che quando i maschietti cominciano ad avere i primi… quando comincia a crescergli… quando si…
- Lucariè, vuoi dire quando hanno i loro primi istinti sessuali? - intervenne il giovane.
- Eee… Nicò, come sei volgare!
- Volgare?
- Eh sì! Insomma, quando sono in quella fase, si vogliono sfogare con le cugine.
- Ma Lu, chillo tiene dieci anni! - esclamò Federica.
- E allora? Io ho iniziato a nove anni.    
- Se se! - lo prese in giro Nicola.
- Ue bello, è così, avevo nove anni.
- Per questo mo già non… - disse mia sorella.
- Non che cosa?
- Nu' me fa parlà!
- No no, cosa vuoi dire?
- Ce sta 'o guaglione annanze.
- No no, dì pure, voglio sentire! - rispose Nicola.
- Mia cara moglie io non ti faccio mancare niente, neanche a letto!
- E va be'!
- Cavoli, che conversazione! - esclamò il ragazzo.
- Lucariè, - riprese Federica - ti dico solo una cosa, abbiamo solo un figlio e tiene già dieci anni!”.

E questo è in breve il mondo de L'inverno e la primavera , fra le cui pagine conoscerete Francesco, Luigi, Teresa, Guido, Giorgio e tanti altri personaggi che aiuteranno Martina quando l'inverno sembrerà la sua unica stagione.    
... penso che tutto faccia sempre parte di quel continuo alternarsi delle stagioni” 


Ringrazio il blog Parole e Inchiostro per avermi ospitata e tutte le persone che interverranno. 

Annalisa Caravante



Annalisa Caravante è nata a Napoli nel 1977 ed è diplomata in lingue. Ha molteplici interessi, come il disegno e la fotografia artistica, ma ama soprattutto scrivere. Lo fa sin da piccola, quando inventa brevi racconti da leggere alle sorelle e ai piccoli della sua famiglia. In seguito, già in età adolescenziale, scrive alcune poesie.
Nel 2004 scrive il suo primo romanzo “Odissey life”, al quale ne segue uno nel 2008, “Tersa”, entrambi inediti. Contemporaneamente scrive racconti comici su un forum.
Nel 2008 nasce la prima stesura de “Il paese degli aghi di pino”, ispirato ai lavori di Matilde Serao. Il romanzo, completato nel 2011, è la sua prima opera pubblicata, con l'editore CoreBook di Perugia.
Nel 2012 vince un concorso con la casa editrice LiberArti di Roma con 4 racconti piazzandosi fra i primi 10 vincitori del premio Love.Jpg - immagini d'amore:
Il molo degli innamorati
Io e i miei occhi abbiamo visto
I morti bevono inchiostro
L'uomo che cadde dal cielo
Che usciranno in un’antologia
Nel 2013, sempre con l'editore CoreBook di Perugia pubblica il romanzo “L'inverno e la primavera”.


Editore: CoreBook
Anno pubblicazione: 2013
Formato: PDF, EPUB
Prezzo di vendita: 7,99 € 


Disponibile in tutti gli stores online

Grazie Annalisa per essere passata da noi.
Il blog Parole e Inchiostro ringrazia tutti i partecipanti.


21 commenti:

  1. Ancora una volta, non sono per niente sorpresa dal capolavoro che hai creato. La parte che sicuramente mi colpisce di più (e che mi fa sempre piacere che si affronti, ma di certo non è l'unica parte che attira la mia attenzione) è quella in cui parli di due mondi così diversi come quelli di Martina e Cristian che, in realtà, non sono così tanto lontani. Il titolo di questo romanzo è davvero sorprendente, esprime mille sensazioni. Da cosa nasce?

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  2. Cara Annalisa, come ben sia io sono rimasta molto affascinata dal tuo romanzo e infatti non vedo l'ora che esca la tua prossima creazione a gennaio!
    Hai tutta la mia stima, sei bravissima a far intrecciare mondi così diversi tra loro, situazione tragiche e comiche, la storia con la quotidianità. Adoro i tuoi personaggi, così unici tra di loro, e la storia è emozionante e mi ha lasciato a lungo con il fiato sospeso.
    Continua così, io ti appoggerò sempre!

    Ginevra Wilde

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    1. Ma vuoi che risponda? No, perché quando tu parli di quello che scrivo,mi emoziono puntualmente.Ti farei leggere tutto quello che ho scritto!
      Certo, ho lavorato molto sui due mondi diversi, ma non volevo cadere né nell'ovvio né nel banale perché la vita delle persone non è mai ovvia e mai banale.

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    2. E non lo sarai mai perché sei grandiosa! In bocca al lupo <3

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  3. Avevo in testa due personaggi diversi fra loro, una ragazza semplice e un ragazzo iper-attivo come Cristian; mi sono detta: "Vediamo cosa accade facendoli incontrare". Mettiamo insieme due opposti, come opposti sono l'inverno e la primavera. E' accaduto che Martina e Cristian mi hanno mostrato che la vita è un continuo alternarsi di momenti belli e brutti: ai belli ho associato la primavera, ai brutti l'inverno, ma l'inverno sta per la non conoscenza di sé stessi, la primavera per il risveglio dell'anima. Il titolo nasce così, riscontrando che la vita è un'altalena che a volte ci fa volare e a volte ci tiene a terra per lasciarci capire.

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  4. A parte con i termini "semplice" e "iper-attivo", come descriveresti Martina e Cristian?

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    1. Martina è una sognatrice, caparbia e determinata. Sarà questo che l'aiuterà. Rappresenta la parte nascosta di noi, quella che col tempo conosciamo. Cristian è un uomo onesto e ama la verità, ma è anche molto protettivo e chi lo ha letto sa cosa voglio dire. Lui rappresenta la conoscenza di sé stessi.

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    2. Al seguito dell'inverno e la primavera ci ho pensato spesso, e c'è anche un racconto intitolato "Frasi d'amore, oltre l'inverno e la primavera" che sto distribuendo gratuitamente sul sito Writing's Home che è la storia della figlia di Martina ma c'erano altri romanzi che scalciavano, fra cui uno che conosci benissimo e non ho potuto scrivere un vero sequel. Non è detto che non lo scriverò, ma per rispondere alla tua domanda, rivelo un particolare: troverete alcuni personaggi de L'inverno e la primavera nel romanzo che uscirà a Gennaio. I protagonisti sono altre due persone, ma ci sarà anche Martina.

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    3. Mi sto già sentendo male! Non vedo l'ora che arrivi gennaio. Sì, ho letto "Frasi d'amore" e, come ben sai, l'ho adorato! Sai sempre colpirmi (e credo non solo me) dritta al cuore!

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  5. LORIANA LUCCIARINI - ciao Annalisa, oltre alla Martina e Cristian, la cosa che mi colpisce molto è il caleidoscopio degli altri vari personaggi. Tutti ben delineati, tutti descritti con attenzione e sapienza. Personaggi unici che rendono le pagine del tuo romanzo ancora più ricco. Questo denota una profonda attenzione verso la molteplicità dei caratteri delle persone e fa di te un'attenta osservatrice. Come procedi alla costruzione di un personaggio? Come gli dai spessore e valore? in che modo procedi a tessere la presenza di quel personaggio nella trama del tuo racconto?

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  6. Maria Cristina Alves Dias
    1. Annalisa, tu riesci segnalare gli orrori della guerra, con una precisione impressionante, come se avesse vissuto. Puoi raccontarci dove viene questa verità non è solo storica, ma anche dei sentimenti intesi della guerra?

    2. Mara e Cristinan sono estremamente densi e profondi, sia psicologicamente, sia emotivamente. È difficile non commuoversi per la storia dei due! Non essere spostato dai fatti edall'amore! In poche parole, ci racconta come è stata la costruzione dei personaggi in L'inverno e la primavera?

    3. L'inverno e la primavera, l'interruttore tra i buoni e i mali tempi in Italia e in tutto nella vita. Chiunque abbia letto il libro e possubuke capire questo titolo. Puoi spiegarci un po' sulla scelta di questo titolo per coloro che non hanno letto il libro?

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    1. 1) Oh è un complimento il tuo, dato che non ho vissuto quel periodo, arrivare a descriverli come se li avessi vissuti è soddisfacente, no? Potrei dire che ho studiato molto, ma non lo dico perché in verità studio solo per conoscere i fatti, poi passo subito a scrivere. Le emozioni e le paure me le hanno raccontate la grande memoria della storia, le persone che l'hanno vissuta.

      2) Per costruire i personaggi mi sono soffermata su cosa avevano e cosa non avevano a quei tempi le persone a loro disposizione. Era un mondo con maggiori privazioni, con scarse possibilità comunicative rispetto ad oggi e quindi ho incentrato tutto sui sentimenti che ciò suscitava.

      3) Il titolo è nato inizialmente per riprendere i due diversi mondi a cui appartengono Cristian e Martina, poi è stato confermato dall'impostazione del romanzo, diviso in due parti, l'una è la primavera, l'altra l'inverno e rappresentano l'evolversi della vita quando da ignari diventiamo consapevoli di ciò che possiamo fare.

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  7. Tempo fa parlavo con una mia amica proprio di questo, che parlo poco e osservo molto. Mi piace vedere i diversi caratteri come si pongono di fronte ad uno stesso evento. Quando sono per strada o con gli altri, ascolto e osservo anche i movimenti e credo che questo mi abbia portata a conoscere appunto una molteplicità di caratteri. Ora è giusto riportarli in un romanzo, come si riportano gli eventi perché ognuno di noi per così come è fatto, ci dà qualcosa e un romanzo ha bisogno di questo perché mette in scena la vita. Allora inizio con l'immaginazione, penso ad uno divertente, un altro serio, un tipo triste, uno sempre sorridente e prendo un po' da ciò che ho visto e sentito. Cerco poi di capire come porli accanto ai personaggi principali. Lo spessore e il valore è dato dal compito che hanno nel romanzo che di solito viene da sé. In poche parole posso prendere una tua caratteristica, una per esempio, di Ginevra (E chi potevo scegliere?) e creare un personaggio.

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    1. :D Dalle mie caratteristiche puoi prendere l'amore folle per Luca!

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    2. Va bene. Leggi allora anche tu Frasi d'amore così leggi un altro po' del tuo Luca ;)

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  8. LORIANA LUCCIARINI - Affronti un tema storico complesso, come ti sei documentata per scrivere il tuo romanzo?

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    1. Mi sono documentata attraverso internet, ma anche ed è stato più emozionante, attraverso i racconti dei miei nonni, di mia suocera e della mia vicina. Tutte queste informazioni le ho prese per scrivere un romanzo (che sto ancora scrivendo), un altro ambientato proprio durante la guerra, ma poi è nato anche L'inverno e la primavera che si svolge nel dopoguerra.

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  9. Cosa ti ha ispirato un romanzo così bello?

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    1. L'amore per il passato. Emotivamente vivo più il passato che il presente.

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