Presentazione del romanzo
"L'inverno e la primavera"
di Annalisa Caravante
Sul
mio viso scesero delle lacrime, quando mia suocera mi raccontò di suo fratello,
che alla giovane età di 19 anni contrasse una malattia a causa della guerra,
quando era soldato.
Perché
inizio così a parlare de L'inverno e la primavera? Perché Guido è uno dei tanti
personaggi che avrà il suo spazio fra le righe del romanzo.
Quanti
racconti anche dai nonni, ho sentito, storie dimenticate, ma che forse
aleggiano ancora nell'aria e chiedono riscatto alla vita. Ho creduto di fare
questo scrivendo L'inverno e la primavera? No, non credo, più che altro ho
deciso di raccontare una storia, inventata, ma con particolari reali e
inserendovi la breve ma intensa avventura di Guido. Come in questo passaggio:
“Guido
aveva un braccio sulle mie spalle e io lo prendevo in giro dicendogli che
sarebbe diventato più famoso di Valentino. Lo pensavo veramente perché mio
fratello era bello e alto; aveva un viso da bravo ragazzo, anche se i suoi
prolungati silenzi lasciavano pensare che fosse molto taciturno.
-
Se divento famoso, compriamo una bella casa a un piano alto, così puoi vedere
il mare come si deve e non da quel piccolo angolino della tua finestra. - mi
disse con la sua bella voce.
-
E mamma e papà? Come faranno a salire lassù, quando diventeranno anziani? -
domandai guardandolo.
-
E… allora compriamo due appartamenti, un altro al piano terra, ma con un bel
terrazzo dove d’estate papà può sedersi e giocare a carte con i vicini.
-
Ma com’è che bello come sei, non hai ancora trovato una ragazza?
-
Eh… Martina, ma tu pensi sempre a queste cose?
-
Eh certo che ci penso! Perché, mamma e papà non ci hanno pensato? Altrimenti
noi come staremmo qui?
- E va be', mo
aspettiamo prima che io guarisca per bene e poi ti prometto che ci penserò,
però, sarai sempre tu la numero uno!”
Non
è un racconto sulla guerra, c'è un forte richiamo, questo sì, ma è la vita che
vuole andare avanti pur contando le ferite del passato. Così, Martina, giovane
sedicenne analfabeta, esce dai duri anni della guerra guardando avanti, con un
sogno che per noi potrebbe sembrare nulla: imparare a leggere e a scrivere.
“- Io, parlare? Io
sono ignorante, dottore, non so neanche leggere e scrivere e credete che questo
interessi ai miei genitori? Ho un libro, sì, ma da sola non riesco.
- Non hai qualche
amica, qualcuno che possa aiutarti?
- Angela ha sempre da
fare e i miei fratelli non sanno farlo neanche loro.
- Mmm… Va bene,
Martina, facciamo una cosa, dammi un po’ di tempo per organizzarmi e sarò io a
insegnarti a leggere… e a scrivere.
- Dite sul serio?
- Certo!
-
Grazie dottore, voi realizzate un mio sogno!”
Così
Cristian cerca di lasciare alle spalle i lunghi mesi in un lager tedesco,
riprendendo la sua attività di giornalista e raccontando al mondo le atrocità
viste:
“- Ci vogliono prove
per scrivere articoli cosi forti! Io... io sono andato sulla fiducia, non l'ho
letto prima, ma adesso il nostro giornale è invitato a dimostrare quanto hai
scritto.
- Prove, vuole delle
prove? Allora gliele chieda a tutte quelle persone che sono vive per miracolo o
a quelle madri private dei loro figli o a quelli che portano su di loro i segni
delle torture! Li ascolti, si faccia carico delle loro sofferenze e metta nero
su bianco! Vuole forse negare che molte delle persone deportate non sono più
ritornate a casa? S'è chiesto dove sono finite, perché non esistono neanche più
i loro corpi?
-
Cristian...
-
Io non perderò tempo a cercare le prove di quell'inferno perché quell'inferno
l'ho vissuto sulla mia pelle...”
Di
Mara, sua collega, si perdono le tracce, ma tuttavia la vita riprende i suoi
ritmi, gli americani vanno via, gli italiani possono finalmente guardare al
futuro e in questo futuro c'è l'incontro fra Martina e Cristian. Troppo diversi
fra loro? E allora? È l'amore che decide, essi semplicemente, obbediscono ai loro
cuori:
“Mi bloccò appena
uscita dall’ospedale, nello spiazzale che dava sul mare; mi strinse le braccia
e mi chiese cosa avessi.
- Cos’ho, cos’ho? -
ripetetti alzando la voce.
-
Sì, cos’hai?
[…]
- ... Che cosa ho io
che ti va bene? Io non sono niente, non… so… io non so neanche leggere e
scrivere.
- Ma sei una
panzarotta scema, allora?
- Scemo sei tu!
[...]
- Ti amo! Questo ti
basta? - mi disse.
- Ho solo sedici anni
e tu… tu sei laureato.
- E perché lo dici
come se fosse una malattia?… È vero, sono laureato, ma cosa c’entra con il
nostro amore?
- Non t’importa?
- Di cosa, Martina?
- Che... non sono
andata a scuola.
- No! Non m’interessa
proprio. Per me puoi anche non saper fare due più due... Io ti amo e basta!”.
Ma
si sa, la vita è un continuo alternarsi d'inverni e primavere e sconvolge,
altera, disperde, riconcilia, allontana e diventiamo come foglie al vento; e se
questo vento riportasse indietro qualcosa dal passato?
“- Lo sapevi che il
mio lavoro mi portava a questo.
- Esatto, il tuo
lavoro! Adesso però non si tratta del tuo lavoro, tu non fai l’investigatore!
- Ma tu... pensa se
fosse accaduto con Francesco! Tu sai che l'ultima volta che lo hai visto, lo
stavano portando in un campo di sterminio e anche per colpa tua, adesso vieni a
sapere che forse è vivo e cosa fai? Non corri a cercarlo? Mara è amica mia
quanto Francesco è amico tuo!
-
Amica!... E tu poi mi avresti lasciata partire per cercare Francesco? […] Come
se non ti conoscessi! Lo so che quando ti metti in testa qualcosa, niente e
nessuno ti distoglie.
- E allora perché
stiamo qui a parlare?
- Perché tu devi
sapere che se parti, al tuo ritorno non mi troverai!
- No, Martina, perché
mi fai questo”
Ma
con L'inverno e la primavera si ride anche, spesso l'estate si affaccia con una
risata, una battuta, un insieme di gag portate avanti da Luca e Federica, Paolo
e Nicola:
“- So' stati troppo
tempo assieme, cara mia. - diceva mio cognato.
- E che cosa ne
potevamo mai sapere io e Martina, eh? Sono cugini e io non immaginavo proprio
una cosa del genere.
- Eh ia! Perché non
lo sai che il primo amore dei cugini è sempre per qualche cugina?
- Ma cosa dici, ma
staje pazzianno?
- Ue senti, da che
mondo è mondo, i cugini hanno sempre avuto i primi stimoli verso le cugine.
- Stimoli?
- Sì, Federì, capisci
a me!
- Che cosa devo
capire? - chiese mia sorella, mentre Nicola entrava in casa portando una cesta
di frutta.
- Che quando i
maschietti cominciano ad avere i primi… quando comincia a crescergli… quando
si…
- Lucariè, vuoi dire
quando hanno i loro primi istinti sessuali? - intervenne il giovane.
- Eee… Nicò, come sei
volgare!
- Volgare?
- Eh sì! Insomma,
quando sono in quella fase, si vogliono sfogare con le cugine.
- Ma Lu, chillo tiene
dieci anni! - esclamò Federica.
- E allora? Io ho
iniziato a nove anni.
- Se se! - lo prese
in giro Nicola.
- Ue bello, è così,
avevo nove anni.
- Per questo mo già
non… - disse mia sorella.
- Non che cosa?
- Nu' me fa parlà!
- No no, cosa vuoi
dire?
- Ce sta 'o guaglione
annanze.
- No no, dì pure,
voglio sentire! - rispose Nicola.
- Mia cara moglie io
non ti faccio mancare niente, neanche a letto!
- E va be'!
- Cavoli, che
conversazione! - esclamò il ragazzo.
-
Lucariè, - riprese Federica - ti dico solo una cosa, abbiamo solo un figlio e
tiene già dieci anni!”.
E
questo è in breve il mondo de L'inverno e la primavera , fra le cui
pagine conoscerete Francesco, Luigi, Teresa, Guido, Giorgio e tanti altri
personaggi che aiuteranno Martina quando l'inverno sembrerà la sua unica
stagione.
“... penso
che tutto faccia sempre parte di quel continuo alternarsi delle stagioni”
Ringrazio
il blog Parole e Inchiostro per avermi ospitata e tutte le persone che
interverranno.
Annalisa Caravante
Annalisa
Caravante è nata a Napoli nel 1977 ed è diplomata in lingue. Ha molteplici
interessi, come il disegno e la fotografia artistica, ma ama soprattutto
scrivere. Lo fa sin da piccola, quando inventa brevi racconti da leggere alle
sorelle e ai piccoli della sua famiglia. In seguito, già in età adolescenziale,
scrive alcune poesie.
Nel 2004
scrive il suo primo romanzo “Odissey life”, al quale ne segue uno nel 2008,
“Tersa”, entrambi inediti. Contemporaneamente scrive racconti comici su un
forum.
Nel 2008
nasce la prima stesura de “Il paese degli aghi di pino”, ispirato ai lavori di
Matilde Serao. Il romanzo, completato nel 2011, è la sua prima opera
pubblicata, con l'editore CoreBook di Perugia.
Nel 2012
vince un concorso con la casa editrice LiberArti di Roma con 4 racconti
piazzandosi fra i primi 10 vincitori del premio Love.Jpg - immagini d'amore:
Il molo
degli innamorati
Io e i
miei occhi abbiamo visto
I morti
bevono inchiostro
L'uomo che
cadde dal cielo
Che
usciranno in un’antologia
Nel 2013,
sempre con l'editore CoreBook di Perugia pubblica il romanzo “L'inverno e la
primavera”.
Editore: CoreBook
Anno pubblicazione: 2013
Formato: PDF, EPUB
Prezzo di vendita: 7,99 €
Disponibile in tutti gli stores online


Ancora una volta, non sono per niente sorpresa dal capolavoro che hai creato. La parte che sicuramente mi colpisce di più (e che mi fa sempre piacere che si affronti, ma di certo non è l'unica parte che attira la mia attenzione) è quella in cui parli di due mondi così diversi come quelli di Martina e Cristian che, in realtà, non sono così tanto lontani. Il titolo di questo romanzo è davvero sorprendente, esprime mille sensazioni. Da cosa nasce?
RispondiEliminaCara Annalisa, come ben sia io sono rimasta molto affascinata dal tuo romanzo e infatti non vedo l'ora che esca la tua prossima creazione a gennaio!
RispondiEliminaHai tutta la mia stima, sei bravissima a far intrecciare mondi così diversi tra loro, situazione tragiche e comiche, la storia con la quotidianità. Adoro i tuoi personaggi, così unici tra di loro, e la storia è emozionante e mi ha lasciato a lungo con il fiato sospeso.
Continua così, io ti appoggerò sempre!
Ginevra Wilde
Ma vuoi che risponda? No, perché quando tu parli di quello che scrivo,mi emoziono puntualmente.Ti farei leggere tutto quello che ho scritto!
EliminaCerto, ho lavorato molto sui due mondi diversi, ma non volevo cadere né nell'ovvio né nel banale perché la vita delle persone non è mai ovvia e mai banale.
E non lo sarai mai perché sei grandiosa! In bocca al lupo <3
EliminaCrepi! Grazie <3
EliminaAvevo in testa due personaggi diversi fra loro, una ragazza semplice e un ragazzo iper-attivo come Cristian; mi sono detta: "Vediamo cosa accade facendoli incontrare". Mettiamo insieme due opposti, come opposti sono l'inverno e la primavera. E' accaduto che Martina e Cristian mi hanno mostrato che la vita è un continuo alternarsi di momenti belli e brutti: ai belli ho associato la primavera, ai brutti l'inverno, ma l'inverno sta per la non conoscenza di sé stessi, la primavera per il risveglio dell'anima. Il titolo nasce così, riscontrando che la vita è un'altalena che a volte ci fa volare e a volte ci tiene a terra per lasciarci capire.
RispondiEliminaA parte con i termini "semplice" e "iper-attivo", come descriveresti Martina e Cristian?
RispondiEliminaMartina è una sognatrice, caparbia e determinata. Sarà questo che l'aiuterà. Rappresenta la parte nascosta di noi, quella che col tempo conosciamo. Cristian è un uomo onesto e ama la verità, ma è anche molto protettivo e chi lo ha letto sa cosa voglio dire. Lui rappresenta la conoscenza di sé stessi.
EliminaPensi già ad un seguito??
EliminaAl seguito dell'inverno e la primavera ci ho pensato spesso, e c'è anche un racconto intitolato "Frasi d'amore, oltre l'inverno e la primavera" che sto distribuendo gratuitamente sul sito Writing's Home che è la storia della figlia di Martina ma c'erano altri romanzi che scalciavano, fra cui uno che conosci benissimo e non ho potuto scrivere un vero sequel. Non è detto che non lo scriverò, ma per rispondere alla tua domanda, rivelo un particolare: troverete alcuni personaggi de L'inverno e la primavera nel romanzo che uscirà a Gennaio. I protagonisti sono altre due persone, ma ci sarà anche Martina.
EliminaMi sto già sentendo male! Non vedo l'ora che arrivi gennaio. Sì, ho letto "Frasi d'amore" e, come ben sai, l'ho adorato! Sai sempre colpirmi (e credo non solo me) dritta al cuore!
EliminaLORIANA LUCCIARINI - ciao Annalisa, oltre alla Martina e Cristian, la cosa che mi colpisce molto è il caleidoscopio degli altri vari personaggi. Tutti ben delineati, tutti descritti con attenzione e sapienza. Personaggi unici che rendono le pagine del tuo romanzo ancora più ricco. Questo denota una profonda attenzione verso la molteplicità dei caratteri delle persone e fa di te un'attenta osservatrice. Come procedi alla costruzione di un personaggio? Come gli dai spessore e valore? in che modo procedi a tessere la presenza di quel personaggio nella trama del tuo racconto?
RispondiEliminaMaria Cristina Alves Dias
RispondiElimina1. Annalisa, tu riesci segnalare gli orrori della guerra, con una precisione impressionante, come se avesse vissuto. Puoi raccontarci dove viene questa verità non è solo storica, ma anche dei sentimenti intesi della guerra?
2. Mara e Cristinan sono estremamente densi e profondi, sia psicologicamente, sia emotivamente. È difficile non commuoversi per la storia dei due! Non essere spostato dai fatti edall'amore! In poche parole, ci racconta come è stata la costruzione dei personaggi in L'inverno e la primavera?
3. L'inverno e la primavera, l'interruttore tra i buoni e i mali tempi in Italia e in tutto nella vita. Chiunque abbia letto il libro e possubuke capire questo titolo. Puoi spiegarci un po' sulla scelta di questo titolo per coloro che non hanno letto il libro?
1) Oh è un complimento il tuo, dato che non ho vissuto quel periodo, arrivare a descriverli come se li avessi vissuti è soddisfacente, no? Potrei dire che ho studiato molto, ma non lo dico perché in verità studio solo per conoscere i fatti, poi passo subito a scrivere. Le emozioni e le paure me le hanno raccontate la grande memoria della storia, le persone che l'hanno vissuta.
Elimina2) Per costruire i personaggi mi sono soffermata su cosa avevano e cosa non avevano a quei tempi le persone a loro disposizione. Era un mondo con maggiori privazioni, con scarse possibilità comunicative rispetto ad oggi e quindi ho incentrato tutto sui sentimenti che ciò suscitava.
3) Il titolo è nato inizialmente per riprendere i due diversi mondi a cui appartengono Cristian e Martina, poi è stato confermato dall'impostazione del romanzo, diviso in due parti, l'una è la primavera, l'altra l'inverno e rappresentano l'evolversi della vita quando da ignari diventiamo consapevoli di ciò che possiamo fare.
Tempo fa parlavo con una mia amica proprio di questo, che parlo poco e osservo molto. Mi piace vedere i diversi caratteri come si pongono di fronte ad uno stesso evento. Quando sono per strada o con gli altri, ascolto e osservo anche i movimenti e credo che questo mi abbia portata a conoscere appunto una molteplicità di caratteri. Ora è giusto riportarli in un romanzo, come si riportano gli eventi perché ognuno di noi per così come è fatto, ci dà qualcosa e un romanzo ha bisogno di questo perché mette in scena la vita. Allora inizio con l'immaginazione, penso ad uno divertente, un altro serio, un tipo triste, uno sempre sorridente e prendo un po' da ciò che ho visto e sentito. Cerco poi di capire come porli accanto ai personaggi principali. Lo spessore e il valore è dato dal compito che hanno nel romanzo che di solito viene da sé. In poche parole posso prendere una tua caratteristica, una per esempio, di Ginevra (E chi potevo scegliere?) e creare un personaggio.
RispondiElimina:D Dalle mie caratteristiche puoi prendere l'amore folle per Luca!
EliminaVa bene. Leggi allora anche tu Frasi d'amore così leggi un altro po' del tuo Luca ;)
EliminaLORIANA LUCCIARINI - Affronti un tema storico complesso, come ti sei documentata per scrivere il tuo romanzo?
RispondiEliminaMi sono documentata attraverso internet, ma anche ed è stato più emozionante, attraverso i racconti dei miei nonni, di mia suocera e della mia vicina. Tutte queste informazioni le ho prese per scrivere un romanzo (che sto ancora scrivendo), un altro ambientato proprio durante la guerra, ma poi è nato anche L'inverno e la primavera che si svolge nel dopoguerra.
EliminaCosa ti ha ispirato un romanzo così bello?
RispondiEliminaL'amore per il passato. Emotivamente vivo più il passato che il presente.
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